Odontoiatria Pediatrica

Odontoiatria Pediatrica

Odontoiatria pediatrica: di cosa si tratta?

L’odontoiatria pediatrica è quella branca dell’odontoiatria che si occupa della salute della bocca dei bambini, dalla nascita all’adolescenza.

L’odontoiatra esperto in odontoiatria pediatrica acquisisce una formazione clinica e psicologica mirata alla cura dei bambini, in quanto è molto importante instaurare con loro una relazione di fiducia e collaborazione.

L’odontoiatra pediatrico nel corso dei suoi studi, si specializza nelle problematiche che riguardano l’apparato dentale dei più piccoli che, per quanto simile a quello degli adulti, presenta comunque alcune differenze rilevanti. Si tratta di una figura sempre più richiesta dai genitori, poiché garantisce ai bambini un’esperienza poco traumatica guidandoli e curandoli in modo adeguato durante le fasi di crescita e sviluppo.

Il suo ruolo principale è quello di informazione e prevenzione per l’ottenimento e il mantenimento di una bocca sana: questo, infatti, rappresenta il principale e più precoce mezzo preventivo contro carie, patologie orali e non solo! Seguendo i piccoli pazienti fino all’adolescenza sarà possibile impostare con loro, richiami educativi di rinforzo basati prevalentemente sulla consapevolezza del concetto di salute e benessere, fornendo il giusto supporto conoscitivo per una profilassi orale in ambiente familiare. L’informazione e l’educazione sono alla base della prevenzione primaria.

L’odontoiatria pediatrica prevede diversi metodi di approccio in base all’età del bambino, ma soprattutto il professionista deve essere in grado di differenziare le modalità di approccio al bambino in base alle sue caratteristiche soggettive e caratteriali.

Odontoiatria pediatrica - Roma - Orthofamily

I principi basilari

I principi basilari sono costituiti da una opportuna igiene orale, una corretta alimentazione, l’impiego di sostanze non cariogene alternative agli zuccheri fermentabili, fluoro profilassi e controlli periodici dall’odontoiatra pediatrico.

L'obiettivo

L’obiettivo è quello di trasmettere anche ai più piccoli l’entusiasmo e l’interesse verso un buono stato di salute orale e che il bambino non abbia paura di recarsi dal dentista.

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Quando si porta un bambino per la prima volta in visita dall’odontoiatra pediatrico?

La prima visita per un bambino è consigliata dopo i 3 anni circa, nel momento in cui i denti da latte sono tutti presenti in bocca.

Tra i tre e i sei anni l’obiettivo principale del percorso con l’odontoiatra pediatrico è quello di conservare il più possibile gli elementi decidui, parallelamente alla creazione di un rapporto sereno e di fiducia per far sì che in futuro non abbia problemi a recarsi nello studio dentistico.

Per permettere un avvicinamento graduale, può essere utile effettuare alcune visite precedenti ai tre anni, che possono essere utili anche ai genitori per ricevere i primi consigli in merito alla salute orale del proprio bambino, ad esempio, agli strumenti da utilizzare per la pulizia dei denti, alle abitudini alimentari corrette e quelle da evitare.

Quindi, quali sono gli scopi della prima visita odontoiatrica?

1.

Abituare i bambini alla poltrona e alla figura del dentista.

2.

Verificare che i denti siano sani.

3.

Rendersi conto della presenza di eventuali problematiche funzionali.

4.

Ricevere consigli su igiene e prevenzione.

Perché è importante curare i denti da latte?

I denti da latte (definiti anche denti decidui) sono importanti e non vanno sottovalutati in quanto aiutano il bambino nella masticazione, nella fonazione e sono inoltre fondamentali per lo sviluppo dei denti permanenti.

Il deteriorarsi dei denti da latte o la perdita precoce di essi potrebbe determinare un maggiore rischio per la corretta eruzione dei denti permanenti e predisporre allo sviluppo di una malocclusione o altre patologie.

Le cure sui denti da latte possono rendersi necessarie quando compaiono delle carie che necessitano di essere trattate.
I bimbi, infatti, sono maggiormente a rischio di carie rispetto agli adulti perché i loro denti sono esposti allo zucchero, con più frequenza e per tempi più lunghi.

Inoltre, lo smalto nei denti da latte è più sottile e fragile di quello dei denti definitivi, e la carie può quindi arrivare facilmente alla camera pulpare.

Le cure, quindi, possono essere più o meno importanti, di tipo conservativo, endodontico o estrattivo.

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Scopri tutte le informazioni

Per prendersi cura dei denti da latte è importante innanzitutto un’alimentazione equilibrata, ricca di vegetali e proteine, sia carne che pesce. È importante evitare zuccheri raffinati e un eccessivo consumo di dolci, merendine o spuntini, in quanto questi alimenti costituiscono un pericolo per i denti e possono alterare l’equilibrio batterico del cavo orale.

Far capire al bambino quali sono gli alimenti da consumare più spesso e quali sono invece quelli che possono essere scelti in occasioni sporadiche è fondamentale, accanto all’insegnamento di lavarsi i denti dopo ogni pasto.

Non appena sarà in grado di utilizzare lo spazzolino da solo, è consigliabile insegnargli quali sono i corretti movimenti da effettuare per rimuovere al meglio placca e tartaro.

I movimenti dello spazzolino devono essere delicati e precisi, dalla gengiva verso il dente, dal rosso al bianco per rendere il movimento più intuitivo possibile.

Anche la scelta dello spazzolino è importante: la testina deve essere piccola, in conformità alla sua bocca, e le setole preferibilmente morbide.

Per quanto riguarda il dentifricio, nei bambini la concentrazione di fluoro deve essere controllata.

Il Fluoro è un elemento presente in piccole quantità in quasi tutti i tessuti dell’organismo, maggiormente nello scheletro e nei denti.

Questo elemento contribuisce a fortificare le ossa favorendo il deposito del calcio al loro interno e promuove il buono sviluppo dei denti, riducendo il rischio di danni allo smalto e contrastando l’acidità del cavo orale.

La fluoroprofilassi è una terapia medica che prevede l’apporto di fluoro per rinforzare lo smalto e prevenire la formazione delle carie.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l’utilizzo del Fluoro rappresenterebbe il metodo più efficace per la prevenzione della carie favorendo la remineralizzazione dello smalto.

Questa terapia preventiva può essere eseguita ad ogni età, ma risulta particolarmente importante nel trattamento dei pazienti in crescita.

Il ruolo dell’odontoiatra pediatrico in questo caso è insostituibile nell’individuare i pazienti a rischio (bambini con uno stato di salute fortemente compromesso, paziente con scarso flusso salivare o con trascurata igiene orale) che necessitano più di altri di una assunzione di fluoro, essenziale per il mantenimento della salute orale.

È opportuno puntualizzare che la somministrazione del fluoro deve essere individualizzata per ogni singolo paziente ed avvenire sotto controllo medico.

Per pianificare la somministrazione di fluoro si devono considerare una serie di fattori relativi alle abitudini e all’ambiente in cui vive il paziente, poiché l’assunzione può avvenire anche da altre fonti:

  • Acqua: il fluoro è infatti “naturalmente” presente o “artificialmente” aggiunto. Bisogna dunque valutare la concentrazione nell’acqua minerale confezionata e nell’acqua potabile della zona di residenza;
  • Alimenti: nella dieta mediterranea sono presenti diversi cibi con concentrazione di fluoro compresa tra 0,1 e 1 ppm, più che sufficienti per una buona azione preventiva in un soggetto normale. Alcune bevande come il thè, ad esempio, contengono una concentrazione oscillante tra 0,1 e 2 ppm.
  • Fonti artificiali: per fluorazione effettuata ad esempio nel latte, sale ecc., presidi quali dentifrici, gomme e collutori, il cui utilizzo deve essere considerato prima della somministrazione.

 

La somministrazione del fluoro può avvenire non solo per via sistemica tramite l’uso di compresse o gocce, ma anche per via topica.

La prima può iniziare a qualsiasi età ma perché sia efficace, dovrebbe coincidere con il momento di formazione dello smalto: chiedi al tuo dentista.

La somministrazione per via topica (locale) prevede l’uso di dentifrici e collutori, attuabile solo dopo i due anni di età onde evitarne l’ingestione: chiedi al tuo odontoiatra pediatrico. L’applicazione sui denti di gel o vernici viene effettuata esclusivamente dall’igienista dentale.

Il fluoro applicato direttamente sui denti:

– rinforza quelli sani;

– aiuta a guarire quelli già corrosi dalla carie;

– indebolisce i batteri della carie fino a ucciderli.

Non pensate però che il fluoro da solo basti per la salute dei denti dei vostri bambini: è solo uno dei pilastri della prevenzione.

La prevenzione alimentare già dalla prima infanzia consiste nel controllare e ridurre tutte le bevande o gli alimenti contenenti alte percentuali di zuccheri che, se usati spesso per addormentare o calmare il bambino, costituiscono la causa principale della “Baby Bottle Sindrome” (BBS) o “sindrome da biberon”. Questa è una forma distruttiva (carie) che si osserva in età prescolare riservata ai denti da latte, in particolare nel settore anteriore, riscontrabile già nel primo anno di vita del bambino.

I dati epidemiologici della BBS mostrano che la maggior parte dei genitori dei bambini affetti da carie destruente sono molto giovani, ma soprattutto ignorano che essa è legata all’uso scorretto di biberon e ciuccio. La BBS è più frequente nei bambini di famiglie con pochi figli ed è più spesso presente nei primogeniti.

L’American Academy of Pediatric Dentistry ha elaborato delle linee guida per la prevenzione della carie da biberon nella prima infanzia:

– non permettere al bambino di addormentarsi con biberon od oggetti affini (ciuccio) contenenti liquidi dolcificati (tisane, latte con zucchero o miele, succhi di frutta);

– limitare l’uso del biberon alle ore dei pasti;

– preferire l’acqua alle bevande zuccherate nelle ore notturne;

– scegliere metodi alternativi per tranquillizzare il bambino (suoni, peluche, fiabe);

– interrompere l’uso del biberon entro il primo anno di vita.

 

L’educazione alimentare è una parte molto importante della profilassi, se si considera che l’interazione tra presenza di microrganismi e il tipo di dieta è causa della comparsa di patologie cariose. La cariogenicità degli alimenti dipende dalla quantità di saccarosio che contengono, ma anche dalla loro consistenza: alimenti più viscosi aderiscono maggiormente alle superfici dentali e vi permangono più a lungo. Una dieta poco cariogena dovrebbe prevedere una ridotta quantità di saccarosio, alimenti non viscosi o ancor meglio che stimolino la masticazione, attivando così l’autodetersione per mezzo della saliva e un ridotto numero di pasti nella giornata.

Poiché risulta estremamente difficile chiedere ai bambini di ridurre il consumo di dolci, possiamo pensare di far assumere cibi contenenti zucchero durante i pasti, senza lasciare che li mangino indifferentemente durante tutto l’arco della giornata. È importante inoltre, ridurre l’assunzione di bevande dolci (coca-cola, succhi di frutta, ecc) e favorire spremute di frutta che, oltre ad essere meno dannose per i denti, rappresentano un buon apporto di vitamine e minerali; è anche preferibile consumare grissini, fette biscottate e pane integrale rispetto al pane bianco, si consiglia inoltre il consumo di latte, frutta e verdura.

L’organismo, infatti, oltre che della giusta quantità di alimenti, necessita anche della giusta qualità: ha bisogno di apporti adeguati di proteine, carboidrati, grassi, vitamine e minerali, dal momento che i carboidrati e i grassi sono i produttori di energia, le proteine sono indispensabili per la riparazione dei tessuti e le vitamine e i minerali sono componenti essenziali del sangue, delle ossa e dei denti.

Cibi appiccicosi e bevande dolci e gassate sono un ottimo pascolo per i batteri della placca.  Dannosa non è la quantità di dolci ma la frequenza e la concentrazione degli stessi.

Quando mangiamo qualcosa di dolce, gli acidi prodotti dai batteri della placca iniziano a corrodere i denti. La saliva, grazie alle sostanze che contiene, può per fortuna, riparare lo smalto dei denti corroso dagli acidi. Se un bambino assume cinque pasti al giorno (colazione, merenda al mattino, pranzo, merenda pomeridiana e cena), avendo cura di ripulire i denti con lo spazzolino, il tempo in cui gli acidi agiscono si limita a poche ore nella giornata e la saliva ha il tempo di riparare i denti.

Ma se un bambino aggiunge spuntini, merendine e caramelle tra un pasto e l’altro magari spazzolando poco i denti, gli acidi sono liberi di corrodere i denti pressoché continuamente e non rimane mai abbastanza tempo per ripararli. Peggio ancora se il bambino ha qualcosa di dolce in bocca mentre dorme e quando il flusso della saliva è naturalmente rallentato.

Pertanto, la questione non è cosa mangiamo ma quanto spesso mangiamo!

La sigillatura è una metodica preventiva dedicata ai molari appena erotti, in quanto sono i denti più esposti a rischio di carie per tre motivi principali:

    presentano solchi e fossette in cui si accumula e prolifera la placca batterica;

    erompono intorno ai 6 anni, età in cui non si è ancora abili con l’utilizzo dello spazzolino;

    sono in una posizione che è difficile da raggiungere durante le manovre di igiene orale.

 

Pertanto, è consigliato effettuare questo trattamento non appena erompono i primi molari, per poi effettuarlo di nuovo quando erompono i secondi molari.

La sigillatura dei denti è una procedura semplice e non invasiva e consiste nella chiusura delle irregolarità dello smalto presenti sulla parte masticante dei molari dove si accumulano principalmente i batteri.

Il trattamento si effettua con materiali resinosi fluidi che vengono fatti aderire in profondità nei solchi con un pennellino. In seguito, vengono induriti con una lampada che lo farà aderire allo smalto dei denti.

Il tempo medio per completare questo trattamento è di circa 10 minuti e non ha alcuna controindicazione, non è però un trattamento permanente: ha una durata di circa due anni ed è raccomandato che il bambino effettui visite di controllo ogni sei mesi dal suo odontoiatra pediatrico.

La nostra missione è ascoltare il paziente per garantire la massima attenzione in tutti i suoi bisogni. Contattaci!

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